mercoledì 11 maggio 2011


Contesto fisico













 "IL CLIENTE"
 
Roberto Lucifero

Nato a Roma, ha vissuto per alcuni anni in America Latina e Stati Uniti, per poi tornare alla sua città natale svolgendo il ruolo di assistente a Luigi Comencini. Nel 1987 fonda l’Accademia del Superfluo, la prima scuola di arti applicate nata a Roma in tempi moderni. La credibilità conquistata sul campo gli ha permesso di realizzare consistenti interventi di rifacimenti pittorici in edifici pubblici e privati (Galleria Borghese, Palazzo Barberini, Campidoglio, etc ). Parallelamente si è dedicato all’allestimento di mostre a Palazzo Venezia, Palazzo Ruspoli e Palazzo delle Esposizioni. Nel 2005 crea il Centro Culturale Cappella Orsini attraverso cui realizza progetti culturali sperimentali e inediti con accuratezza esecutiva di livello museale.

Cappella Orsini

Cappella Orsini è un nuovo centro culturale, contenitore interdisciplinare che utilizza i 20 anni di esperienza delle due strutture che ne condividono la collocazione, lo Studio Lucifero, azienda che opera nel design da 18 anni come studio di progettazione e realizzazione di allestimenti e design, nonché come gruppo di produzione artistica e l’Accademia del Superfluo nota scuola di arti applicate fondata nel 1986.



La sede: Ex Chiesa di S. Maria in Grottapinta


Breve storia della chiesa  
L’origine del suo nome deriva probabilmente dalla presenza di pitture negli ambienti inferiori appartenenti alla cavea dell’antico teatro di Pompeo, sulla cui struttura curvilinea si sviluppò nel Medio Evo il complesso dell’antico Palazzo Orsini di cui ancora oggi la chiesa è parte integrante. L’attuale facciata risale al restauro voluto da Virginio Orsini, infatti il timpano reca al centro lo stemma di Virginio Orsini, duca di Bracciano. Nel 1876 divenne sede dell’ospizio per orfanelli detto “Tata Giovanni” e rimase tale fino al 1926 quando l’istituto si trasferì e la chiesa venne sconsacrata e adibita a magazzino di legname. Nel 1986 viene affittata dal Comune di Roma all’Accademia del Superfluo di cui ancora oggi è la sede.


Lucifero, il patto con l'arte
Tratto da “La Repubblica”

..Lucifero, dato il nome, non poteva che rifugiarsi in una chiesa sconsacrata.
Dove c'era Santa Maria in Grottapinta, minuscola chiesetta cinquecentesca, oggi fiorisce l'Accademia del Superfluo, scuola di arti decorative diretta da questo giovane nobile che mescola il sangue del pittore d'Abruzzo, Francesco Paolo Michetti, con quello della genìa dei Lucifero, ambasciatori e uomini di Stato fin dall'Ottocento.
Roberto Lucifero, bellissimi occhi azzurri sulla faccia abbronzata, è una celebrità nel suo campo, imbattibile nell'accontentare, a colpi di pennello, principi sauditi e regnanti ispanici, facoltosi americani ed esigenti signori dell'alta borghesia romana, distillando gocce di spirito romano antico mescolato a sapiente rilettura dell'iconografia seicentesca o neoclassica per un tripudio di trompel'oeil e ghirlande, putti e prospettive pompeiane rielaborate, rinnovate, di nuovo moderne, tanto da diventare il giusto arredo per gli interni delle abitazioni e residenze di mezzo mondo. Negli ultimi anni, con la sua squadra di decoratori ha ridato colore e restituito l'anima a un paio di grandi alberghi romani. Come il Grand Hotel, dove ha realizzato centoquarantadue vedute di Roma, una per ogni stanza, che ora prende così nome dal monumento raffigurato, più un grande affresco nella hall dove si vedono viaggiatori del passato come Goethe, Madame de Stael e Horace Walpole. E di artistico, ha curato l'allestimento della sezione romana della mostra su Cleopatra a Palazzo Ruspoli. Ma un dettaglio va chiarito: anche Roberto Lucifero, come tante altri menti dedite ad arti varie, per trovare il vero successo s'è dovuto fare un po' emigrante, e infatti i suoi committenti, per gli alberghi, come per altri lavori di tutto rilievo, sono stati gli americani. Ora, la "Lucifero srl" è pronta allo sbarco in grande negli Stati Uniti: se già da tempo Roberto, insieme ad Andrea Conti, suo socio da una vita, ha trovato una base a Miami, il duo si prepara ad allestire con una megamostracampionario dei lavori, una intera warehouse, sempre in Florida. Nel frattempo Lucifero si divide tra la casa di San Salvatore in Campo e Island Avenue, porta due orologi, con i due orari di Roma e Miami. E l'angolo romano dove spende la sua vita privata è settimanalmente teatro di un piccolo ritrovo: la casa è un labirinto ridondante pitture e argenti, antiquariato e tendaggi oltre ai trompe l'oeil del soggiorno e della camera da letto, azzurra come un ninfeo imperiale decorato di conchiglie. racconta Lucifero «Io mi considero il reponsabile di una bottega artigiana ma anche il progettista della mia azienda». 



Alcune delle mostre..

“Sublime disfacimento”




50 artisti per raccontare il riciclo virtuoso dei rifiuti

Fiumi di parole si spendono per parlare di spazzatura, nuovo tabù dell’era contemporanea..

Il Centro Studi Cappella Orsini propone una grande mostra di oltre 80 opere di pittori contemporanei che idealizzano i rifiuti riqualificandoli come soggetti artistici per ricordare che la spazzatura è fonte di nuove risorse e di nutrimento organico per le piante e quindi riciclo efficiente.

Le opere in mostra sono infatti suddivise in due grandi sezioni: rifiuti organici e rifiuti inorganici permettendo al visitatore di percepirne la grande differenza e invitandolo così a partecipare attivamente alla raccolta differenziata dei rifiuti e fornendo informazioni preziose per capire meglio come i rifiuti possono diventare una nuova ricchezza grazie alla partecipazione attiva del cittadino.

L’intera mostra è dedicata a Pier Paolo Pasolini che è diffusamente presente attraverso video di alcuni suoi film che trattano il tema dei rifiuti come: “Cosa sono le nuvole” del 1964 , “Uccellacci uccellini” del 1965 e il documentario ancora inedito sui netturbini romani girato in occasione del famoso sciopero del 1970.

La sezione in cui vengono trattati i rifiuti metallici è dedicata all’artista statunitense Jack Frankfurter che ha realizzato molte opere sull’argomento e che rappresenta l’ospite d’onore della mostra con ben 9 opere esposte nell’abside della ex chiesa di Santa Maria in Grottapinta .



“Oltre le mura”
 
 
Il I Municipio e il Centro Studi Cappella Orsini propongono una mostra-concorso dal titolo OLTRE LE MURA: le mura aureliane da struttura di difesa a luogo di soglia virtuale e di abbraccio tra culture diverse e diverse forme espressive.

La mostra si pone l'obbiettivo di registrare il rapporto con la città nelle molteplici visioni e nelle molteplici ricerche artistiche.



 
Mystic City.
 "Le città-metafora dentro e fuori (in)visibili mura"






Una collettiva inedita di artisti nazionali e internazionali che utilizzano la luce per creare metropoli reali e immaginarie.
Gli artisti utilizzano la luce per creare metropoli reali e immaginarie; I visitatori, aggirandosi tra leggeri colonnati, torri di luce, installazioni e insegne, scoprono che i materiali scelti dialogano tra loro con bagliori e riverberi e finiscono per assumere straordinarie valenze pittoriche.

Il risultato è la possibilità di confrontarsi con un’idea di città mistica e utopica dove un impalpabile colonnato che evoca Sol Lewitt si innesta su lame luminose che trafiggono irraggiungibili grattacieli di acciaio il tutto alla luce di insegne luminose di immaginarie botteghe scandito dal tempo che passa. 

"Il risveglio della Grande Madre" 

 

 

E’ un progetto incentrato sulla valorizzazione del rapporto Uomo -Natura, con una serie manifestazioni ed iniziative d’educazione ambientale in rete all’interno della Regione Lazio.

  LA GRANDE MADRE è una mostra che cerca di indurre il visitatore a intraprendere un viaggio a ritroso nella propria percezione e a impossessarsi di quelle qualità che i cibi cucinati con prodotti agricoli “tradizionali” avevano.

 

 

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